TRAPEZE: Trapeze
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11/06/2015Su ‘Trapeze’ è presente la medesima formazione di ‘Hot Wire’ e, come il suo predecessore, musicalmente è improntato, come di consuetudine, sul ritmi funky rock, ma per l’occasione è condito con altre sonorità, allargando il range sonoro del gruppo inglese. Gradita la presenza di Hughes in veste di ospite in un paio di brani, tra cui lo splendido cameo di "Chances", una ballata elettrica al color bianco interpretata divinamente. Nel complesso ‘Trapeze’ suona più melodico, probabilmente pensato per fare breccia nel mercato musicale statunitense, nel tentativo di raccogliere quanto di buono svolto durante gli anni precedenti. Mel Galley, prima ancora di approdare nei Whitesnake (‘Saints And Sinners’ e ‘Slide It In’), ha impartito lezioni di riffing al pari di Paul Kossoff (Free), basta ascoltare i tratteggi di "Star Breaker" e "The Raid" per rendersene conto. Dei Trapeze se ne perderanno le tracce dopo la pubblicazione di ‘Hold On’ (1978), ritorneranno sulle scene di tanto in tanto per soddisfare vecchi e nuovi fan, lasciandone traccia con la pubblicazione di alcuni live album.
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