THE FORESHADOWING: Second World
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27/03/2012Con destrezza e umiltà eccoli tornare: ci donano il loro terzo disco, come al solito riuscito alla grande. 'Second World' primeggia nelle melodie quasi sognanti, pur donandoci strutture poggiate su scheletri musicali malinconici, a volte facendo riecheggiare nell'aria riff che rimandano alla teatralità dei My Dying Bride dei primi anni del secondo millennio. Il loro non è un doom di quelli canonici, anche perchè a contrastare il tutto c'è la voce mite di Marco, e non è neanche un gothic di quelli più scontati che dir si voglia vista la massiccia presenza di atmosfere ariose che si ripetono nella durata del disco in modo non fuorviante. Non c'è ripetitività, non c'è un brano fuori luogo, sebbene 'Second World' si lasci andare in una durata media che può sembrare, come dire, insopportabile per il nostro udito. Con "Colonies" spaziamo su lidi interessanti, un ritmo marziale tenuto a bada dal ritmo ossessivo/apocalittico che si va creando. Lo stesso che si vive in tutto il disco, e che lo rende incantevole all'ascolto.
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