TESLA: THE GREAT RADIO CONTROVERSY
data
25/02/2005Probabilmente il loro miglior lavoro, e molto probabilmente un'accoppiata con il precedente che da sola potrebbero reggere il confronto con intere discografie di gruppi del passato e del futuro, a ragione osannati ma che mai hanno raggiunto una tale intensità tecnico-emotiva. Un secondo disco dal songwriting all'altezza del precedente, quindi, ma più maturo, con arrangiamenti più curati ed una produzione più efficace che dona più corposità ed effetto ai brani. Contraddicendo l'utilizzo stesso di una produzione "pulita" la band si mostra più ispirata rispetto all'esordio dal southern rock a da strumentazione acustica, storicamente non necessitanti di molte accortezze in questa fase del processo creativo del disco. Il risultato è comunque a dir poco impressionante: fantastiche, energiche song ("Heaven's Trail", "Lady Luck" tanto per citarne alcune, che mettono in luce il fine gusto melodico della band ed il suo mood ionizzato) si alterano ad incredibili ballad del calibro di "Love song"(singolo che svetta in classifica) e "Paradise" e "The Way It Is" che portano seco quell'umore multicolore e solare, quasi sognante, risalente alla cultura musicale sessantottina e che contribuiscono a portare l'intero album nel Top 20 americano del tempo (quando le classifiche avevano ancora un senso). Tutti i componenti in gran spolvero, con una menzione particolare a Keith il quale modula la sua voce a seconda dello stile della song, e ad ognuna riesce ad imprimere con una facilità ed un feeling disarmante i differenti umori dettati dalle liriche e dalle melodie strumentali. Un disco completo in ogni forma e sostanza che continua a rinvigorire una scena ormai giunta alla sua conclusione, quell'hard a stelle e strisce che aveva imperato durante gli '80 tutti e che si apprestava, inconsapevolmente, a passare il testimone al grunge.
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