TESLA: PSYCHOTIC SUPPER
data
30/08/2003Ormai il successo della band, alle porte di questo nuovo disco, ha raggiunto quote inaspettate. Il timore comune era quello di ritrovarsi una band appagata, doma, dopo i vari attestati di stima da parti di pubblico e critica, ma il disco in questione presenta ancora una volta i cinque in grandissima forma. Ritorna una produzione più grezza rispetto al precedente lavoro in studio, scelta probabilmente dettata anche dalla "nuova" direzioni stilistica: lasciando pur sempre intatto l'inconfondibile sound che ha reso famosi i cinque di Sacramento, affiora una buona varietà di generi che spaziano dalle tipiche Tesla song come la devastante, ipercarica, strabiliante "Dont De-Rock Me, il brano più aggressivo e potente della loro carriera con un duello all'ultimo sangue delle due chitarre che si inseguono, si lamentano, strillano, vibrano e disintegrano tutto quanto circonda l'aria nel momento dell'esecuzione(mi sovviene un classico "il disco merita l'acquisto solo per questa song", ma c'è molto altro). Non è fuori luogo definirla la "Painkiller" dell'hard rock, sia per la velocità d'esecuzione sia, e, soprattutto, per i diversi minuti di assolo che la coppia Hannon/Skeoch produce. Song dallo spiccato accento southern come "Call It What You Want" e "Change In The Weather" attualizzano un genere, purtroppo, poco seguito e conosciuto se non tramite il nome di band storiche del genere come Lynyrd Skynyrd e Molly Hatchet. I nostri le eseguono con la solita verve spensierata ma accurata e rifinita in ogni particolare. La commovente nenia elettrica "Song & Emotion" (dedicata a Steve Clark, allora da poco scomparso) si impone in tutta la sua drammatica tragicità e dolcezza. Un highlight che lascia a bocca aperta e col cuore sanguinante. C'è spazio per rock'n'roll travolgente di "Stir It Up", fino ad arrivare a quel capolavoro emozionale dal titolo "Freedom Slaves" (titolo evocativo che lascia intravedere lo spirito della song). Ancora una volta la band stupisce per la sua versatilità, intensità emotiva e capacità tecnica, e consegna ai posteri un altro grande disco. Scusate se è poco.
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