TERRORIZER: WORLD DOWNFALL
data
25/02/2005Quando si parla di grindcore non si può non citare uno dei dischi più influenti dell'intera scena. Per valutare la grandezza di questo lavoro basterebbe solo citare i musicisti coinvolti in questo progetto ovvero Oscar Garcia dei Nausea alla voce, Jesse Pintado (che in futuro entrerà nei Napalm Death) alla chitarra, David Vincent e Pete Sandoval dei Morbid Angel rispettivamente al basso e dietro le pelli. Il sound dei Terrorizer è quindi un misto tra il grind inglese, che ai tempi dell'uscita del disco (1989) era in piena esplosione, e il thrash\death metal a stelle e strisce. Impeccabili le prove di Sandoval, in blast-beat continuo, e di Pintado, a mio avviso uno dei riffman più sottovvalutati del metal (ascoltare i nuovi Terrorizer, ovvero i Lock Up, per credere) in grado di creare delle vere pietre miliari come "Tear of Napalm", "Dead Shall Rise", "Human Prey", "After world obliteration" e "Ripped to Shreds", capaci ancora oggi di suonare fresche e devastanti nonostante l'estremo si sia spinto ancora più verso la cacofonia. Un album che risuona, in piena tradizione hardcore, come un poderoso calcio in culo alla società, testi e musica infatti si legano per creare un mix letale di autodistruzione e rabbia. 16 pezzi dal minutaggio non eccessivamente breve (per un disco grind) che racchiudono in seno la sintesi di tutto un movimento, un pezzo di storia del metal che tanti gruppi ha influenzato (e continua ancora a farlo) e che, se fossi in voi, non lascerei a marcire su qualche scaffale impolverato.
Commenti