TEMPT: Runaway
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19/07/2016Risorge dalla East Coast il sogno americano? Probabilmente no, ma chi può dirlo. La vita è una ruota che gira ed il rock’n’roll negli ultimi 60 anni si è riciclato N volte, con un look più o meno bizzarro, con un suono più o meno rumoroso. La Rock Candy, da sempre specializzate in ristampe di alto profilo, pubblica il suo primo titolo di una band all’esordio, battezzando il giovane quartetto dei Tempt, originario della Grande Mela, con la prova del fuoco. L’era in cui imperversava l’hair metal rimane un lontano ricordo, ma la passione è dura a morire, così i Tempt si giocano l’occasione della vita nella speranza di catturare gli appassionati dell’hard & heavy, figlio degli anni ’80, con un album che pesca a piene mani dai vinili usurati dei White Lion, Ratt, Harem Scarem e dei sempre eterni Van Halen. ‘Runaway’ contiene hard rock – guitar oriented - dal timbro tipicamente yankee, con il chitarrista Harrison Marcello sugli scudi, autore di link ed assoli di buonissima fattura. Uno dei punti di forza di ‘Runaway’ è rappresentato dalla scelta di suoni mirati, la produzione non è artificiosa e bombastica come oramai capita di ascoltare spesso, qui gli strumenti suonano in modo naturale; c’è lo zampino di Michael Wagener (Dokken, Extreme, Alice Cooper, Skid Row, Warrant e White Lion nel suo curriculum) al mixing e al mastering. Se siete amanti dei gruppi sopra citati, "Comin’ On To You", "Under My Skin", "The Fight", "What Is Love" e "Sapphire" entreranno nella vostra playlist personale.
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