TEMPERANCE: The Earth Embraces Us All
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11/09/2016I Temperance, forti del successo avuto con i due precedenti album che li hanno fatti emergere come tra le band qualitativamente più interessanti del panorama metal italiano, non ci pensano minimamente a prendere qualsivoglia pause, salutano amichevolmente il chitarrista Sandro Capone e si buttano a capofitto alla ricerca di nuove sensazioni e di nuovi spunti. Il risultato è ‘The Earth Embraces Us All’, terzo album della band sempre sotto l’egida della nostrana Scarlet Records, e sempre con la produzione di uno dei più importanti personaggi del settore come Simone Mularoni. Introdotti da una copertina spaziale (di contenuti, ma anche come giudizio spassionato) che, come le precedenti, porta la firma di Gustavo Sazes e che si erge ad artwork migliore prodotto per i Temperance, ci immergiamo nella concezione di metal contemporaneo del combo nostrano, un metal che unisce: la componente sinfonica in stile Nightwish, Epica e Within Temptation; la componente sofisticata e dalle alte velocità che soprattutto band come gli Amaranthe hanno saputo intraprendere; una componente strettamente melodica, basata in particolare sulla voce di Chiara Tricarico e sulle parti di pianoforte che il buon Giulio Capone ha saputo imbastire con tatto sensibile; e infine degli inserimenti musicali che con il metal sembrerebbero aver poco a che fare, ma che dosate con il giusto peso ed inserite nel disegno musicale dimostrano di essere assolutamente consone. La prestazione dei musicisti è come al solito ai loro massimi livelli; risultano essere tutti coordinati e ben impostati. E soprattutto creano delle sonorità che non risultano per nulla stancanti alla lunga, al contrario risultano sempre piacevoli ed orecchiabili sin dai primi istanti. Se si dovesse esaminare ogni singolo brano di ‘The Earth Embraces Us All’ forse non basterebbero tre recensioni, ma sicuramente una menzione particolare va ad alcuni brani che meritano l’attenzione maggiore. Tra i brani migliori si può inserire sicuramente “Unspoken Words”, con l’accoppiata di voci maschile e femminile ad opera di Marco Pastorino e Chiara Tricarico, che con le loro tonalità e sfumature trasuda emozione da ogni poro. E in linea di massima, tutti i brani della seconda parte dell’album, partendo da “Fragments Of Life”, molto decisa nella sua componente melodica e dalle atmosfere sognanti; la superba ed aggressiva “Revolution”, che è stata estratta come singolo di lancio dell’album, che innerva la componente musicalmente violenta dell’album, sia come testi che come musica in senso stretto, con un occhio di riguardo alle parti di batteria di Capone assolutamente trascinanti; la varietà di generi della bellissima “Advice From A Caterpillar”, dove si passa da un metal sfrontato e potente, fino ad inserti jazzistici creati con un gusto ed una parsimonia da primi della classe; ed infine “Change the Rhyme”, dove si consacra una volta di più la voce di Chiara che continua a farci sognare. Da notare infine il brano “Maschere”, prima volta in cui la band si cimenta con testi in italiano, e che inserita in contesti lirici esclusivamente internazionali non sfigura affatto grazie a delle sonorità aggressive e moderne, allontanando presunte possibilità che si dimostri come unico filler dell’album. Col passare del tempo, i Temperance diventano sempre più completi, e questo disco ne è la testimonianza più profonda e tangibile. Un disco che non ha praticamente nessun punto debole, perché riesce ad unire differenti stili e differenti registri con un’autorevolezza invidiabile e riuscendo a farli complementare con precisione quasi certosina, risultando sostanzialmente omogenei e sempre apprezzabili. Una band che, grazie alla bravura ed all’esperienza dei suoi componenti, dimostra di non avere limiti e di guardare sempre oltre, cercando di essere sempre fruibili e di avere un contatto diretto con l’ascoltatore e con il pubblico sempre positivo.
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