TAYLOR, ANDY: Dangerous
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05/04/2011Al Monster Of Rock del 1990 l'impianto diffondeva questo disco, i tamarri metallari agitavano capellazzi e corna del caso. Ovviamente, nessuno o quasi si rendeva conto che era il disco del chitarrista della band più odiata di allora (insieme a Jovanotti). Nessuno pensava che il piccolo inglese fosse in grado di suonare un riff hard rock, figurati suonare e cantare un disco di sole cover della storia dell'hard rock o quasi. "Don't Believe A Word" dei Lizzy apre le danze egregiamente in ricordo del magico Philo; "Stone Cold Sober" di Rod Stewart e "Feel Like Making Love" sono splendide, la seconda è una bella sfida con quel mostro che è Paul Rogers; "Lola" dei Kinks e' stato il primo singolo, pezzo veramente godibile e odierno in questa versione. Degne di menzione sono pure "Space Station Nr. 5" dei Montrose (tirata e piacevole), e "Live Wire" tanto cara a Bon Scott. Il retro del secondo singolo ("Stone Cold Sober") prevedeva pure un'innocua versione di "Sufragette City" dell'immenso duca bianco Bowie. Altrettanto innocue risultano alla fine "Sympathy For The Devil" degli Stones e "Cocaine". Chiudiamo con il botto di "Violence" dei Hoople, e con il considerare questo lavoro più che eccellente, uscito in un periodo contrario alle cover, contrario ai Duran Duran, contrario alla buone capacità esecutive. Piacevole ascoltare la voce roca e cattiva al punto giusto di Andy, un rocker nato che è capitato per fortuna o sfortuna nella band sbagliata (dipende dai punti di vista), e che poi ha in seguito fatto il produttore di band quali Thunder, Almighty, Rod Stewart, Gun e Skin & Bones, mica degli 883 e di Milli Vanilli. Straordinario artista, tanto di capello.
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