TANITH: In Another Time
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01/06/2019Siamo pronti a dare il benvenuto ai Tanith, band esordiente che annovera tra le proprie fila il cantante/chitarrista Russ Tippins già attivo con i Satan e con i Blind Fury con un titolo che è tutto un programma. L'hard rock proposto dai nostri, dall'evidenze settantiane, flirta con altrigeneri quali l'heavy e il folk, per esempio. Siamo nel 2019 ma la produzione sembra risalire ad una quarantona di anni addietro, un sound mutuato da act quali Blue Oyster Cult, Uriah Heep, Rainbow e Thin Lizzy ai quali si associano elementi provenienti dalla NWOBHM con un tocco di epicità di derivazione Manilla Road. Uno stile decisamente vintage, un flusso di melodie che non brillano certo per dinamismo ma in cui possiamo sicuramente trovare soluzioni interessanti (tra cui l'uso alternato delle voci maschili e femminili) seppure non innovative. Strutturalmente il disco si presenta non particolarmente elaborato i cui migliori episodi si riscontrano principalmente nelle tracce più metalliche (se così vogliamo dire), purtroppo nei momenti riconducibili all'hard rock classico i Tanith non riescono a distinguersi e potrebbero indurre alla noia un ascoltatore alle prime armi con un genere sicuramente più ad appannaggio dei nostalgici, in particolare sia Russ che Cindy Maynard sembrano procedere con il freno a mano tirato nei passaggi vocali. Un debutto da non trascurare, la scelta di cimentarsi in un genere del tutto demodé merita tutto il nostro rispetto ma ci sembra altrettanto onesto rimarcare di attenderci in futuro decisi passi in avanti.
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