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SYSTEM OF A DOWN: MESMERIZE

data

13/06/2005
88


Genere: metal
Etichetta: American
Anno: 2005

Cari vecchi System Of a Down, tanto odiati da Billy Milano (M.O.D.) e tanto amati dal pubblico di mezzo mondo, dopo un periodo di pausa relativamente lungo sono ritornati con un album che già dalla sua concezione si presta ad essere una bomba vera e propria. Li avevamo lasciati nel 2002 con l'EP 'Steal This Album' che ripercorreva la strada dell'ultra acclamato, top-seller 'Toxicity' (2001), album molto interessante e ottimo rappresentante della nuova scena metal americana, ma mai troppo amato dai puristi ortodossi del genere. Premetto che mi ci vollero parecchi ascolti mirati e diverse letture dei testi per riuscire a comprendere appieno l'intricato mondo e le coordinate musicali dei SOAD, ma posso dire che n’è valsa decisamente la pena. 'Mesmerize' è solo la prima parte del doppio album (l'altra si chiamerà 'Hypnotize') con il quale i System Of a Down del 2005 si ripresentano sugli scaffali dei negozi di musica, con molte interessanti novità. Tralasciando per un attimo l'aspetto puramente lirico e concettuale, che mantiene sempre gli stessi canoni di denuncia sociale ironica/schizzata tanto cara al gruppo, musicalmente l'album mostra una decisa sterzata apparentemente contro corrente per quello che riguarda lo stile: al nu metal (brutta definizione che però inquadra abbastanza bene le coordinate musicali) delle precedenti due releases che li aveva fatti conoscere ed apprezzare in tutto il mondo ora si affianca con prepotenza una vena prettamente metal, quasi old style, soprattutto nelle ritmiche e nella struttura delle canzoni (esempi lampanti possono essere "BYOB" con la sua bella parte HC, ma anche "Revenga" e "Sad Statue" e "Question!" che sfiorano addirittura il thrash) oltre che al look proprio del gruppo, che passa da magliettine colorate, barbettina a capretta e altre cosucce NU a pelle nera e capelli lunghi. Altra caratteristica che subito salta all'occhio (pardon, all'orecchio) é l'ottima armonizzazione vocale su tutto il disco da parte del singer Serj Tankian e il chitarrista Daron Malakian (vero protagonista del disco), cosa che ha donato una duplice interpretazione a tutte le canzoni del lotto, essendo diametralmente all'opposto sia la timbrica che lo stile. Che tutto ciò sia stato voluto o meno non mi è dato saperlo e forse è meglio così, ma l'effetto finale è assolutamente azzeccato, tanto che non penso di essere troppo distante dalla verità se affermo che le canzoni contenute in questo "mezzo album" sono le più sperimentali mai scritte finora dal gruppo (e per il sottoscritto le migliori), eccezionalmente varie nella forma e nei contenuti e terribilmente ispirate in quanto ad emozioni suscitate nell'ascoltatore, mostrando fra l'altro anche una interessantissima vena melodica ("Violent Pornography") oltre alla solita demenzialità spensierata (come in "Cigaro" che parla appunto di un sigaro... ma di carne!). Produzione come al solito di elevatissima qualità (dove circolano tanti bei dollaroni verdi non può che essere così) fanno di questo 'Mesmerize' un top album sicuramente da avere, quantomeno da ascoltare al più presto.

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