SWASHBUCKLE: BACK TO THE NOOSE
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11/07/2009Rhum e pirati, il tutto condito con un po’ di sano Thrash/Death: in queste poche parole sono riassunti il senso ed il contenuto del disco d’esordio degli Swashbuckle. ‘Back To The Noose’, questo il titolo, è infatti un esperimento di Pirate Metal distanziato, in maniera alquanto decisa, dal “classico” filone Running Wild: un tentativo di riproporre, con una certa dose di goliardia da taverna, un’atmosfera piratesca senza scadere nei clichè del settore. Il tentativo riesce in effetti a metà, risultando infatti necessari più ascolti per cogliere l’anima filibustiera del sound proposto. In compenso, spiccano da subito gli intramezzi, piccoli sipari acustici o recitati che trasudano, se non Tortuga, quanto meno un’ambientazione tropicale calda e convincente. A rappresentare una netta contrapposizione con questi, l’aggressività di un Thrash/Death grossolano nell’impatto ma fine nella composizione, che a seguito di ripetuti ascolti prende sempre più le caratteristiche di una sequela di canti pirateschi, ed ecco apparire a mano a mano una ciurma di sanguinari filibustieri, coltellaccio fra i denti e boccale in mano, che cantano a squarciagola caricandosi per il prossimo sanguinario saccheggio. Curioso, allegro, potente: queste sono alcune delle caratteristiche di ‘Back To The Noose’. Non un disco che abbia le potenzialità, né le pretese, di sconvolgere il mercato discografico; più realisticamente, ed in questo l’obiettivo sembra ben calibrato sulle potenzialità della band, si tratta di una ridanciana forma di intrattenimento, capace di distrarre efficacemente l’ascoltatore dalla “solita” routine musicale e di portarlo a divertirsi e ricaricare le batterie.
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