SOUL OF THE CAVE: THE TREATMENT
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21/04/2012I Soul Of Cave si formano a Roma nel 2005 e riescono a pubblicare due anni più tardi il primo disco, 'Asphalt', che riscuoterà discreti apprezzamenti dalla critica. Le molteplici influenze che si respirano ascoltando questa band trovano radici in un suono che si accavalla tra il post/grounge e lo stoner amalgamato in atmosfere psichedeliche. Prima di arrivare alla registrazione di questo 'The Treatment' la band ha suonato in concerti con gruppi come Linea77, Ministri, Giorgio Canali e Kaki King. Questo lavoro vuole attribuire alla musica la cura attraverso cui trovare una chiave spassionata e alla portata di tutti per "guarire" dai mali che ci circondano (e dobbiamo dire che in questo siamo assolutamente daccordo con i Soul Of Cave). Ascoltando 'The Treatment' ci si accorge subito della validità e della robustezza dei suoni; a tratti cupi, acidi e sufficientemente innovativi. Il mix di influenze dei tre romani riesce infatti a svilupparsi e ad esplodere in una musica capace di trasportare emotivamente attraverso sensazioni che non sempre la musicala è capace di regalare. In alcune tracce come ad esempio "Robin In Da Hood", la potenza della band si esprime al meglio in parti del brano, scemando e rallentando poi in altre sequenze dove la voce si fa più melodica accostandosi addirittura ad alcuni caratteri tipici dei Placebo. Forse l'accostamento può risultare azzardato, ma la proposta dei Soul Of Cave è di larghe vedute e sembra spaziare vorticosamente risultando però sempre a proprio agio in tutta la durata del disco. Apprezziamo molto il finale claustrofobico che la band decide di registrare in una traccia fantasma dopo qualche secondo dalla fine dell'ultimo pezzo. Sicuramente ci troviamo di fronte ad un lavoro abbastanza complesso ed impegnativo che difficilmente riuscirebbe ad essere amato e apprezzato al primo ascolto, ma avendo un po' tempo e volontà è capace di colpire l'ascoltatore che nel bene o nel male non ne può rimanere indifferente.
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