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SODOM: M-16

data

17/09/2004
78


Genere: Thrash
Etichetta: SPV Steamhammer
Anno: 2001

"M-16" segna l'atteso ritorno dei Sodom nel 2001, anno doc per il thrash tedesco, dopo una serie di lavori non troppo entusiasmanti; se si eccettua infatti il più che buono "Code Red" guardacaso predecessore diretto di "M-16", tra raccolte passabili e album appena discreti il trio capitanato dal prode Angelripper poteva raccoglier gloria solamente attraverso le live performance, queste si al livello dei vecchi fasti. A quanto pare la stabilità di formazione ha giovato ai tre tedeschi, e se il già citato "Code Red" metteva in luce una band con la rinnovata intenzione di spaccare il culo, questa nuova fatica ci mostra i Sodom in ottima forma, pur senza eccellere. Guidato dal filo conduttore del conflitto in Vietnam, l'album si apre con la dirompente "Among The Weirdcong", biglietto d'invito che fa subito saltare all'orecchio un paio di fatti interessanti: la produzione è a dir poco eccellente, e il songwriting sfoggia parti cadenzate di certo non nuove ma comunque più convincenti rispetto al passato. Non è un caso che tra i brani migliori figurino "Marines" (la canzone più melodica mai scritta dai Sodom!), la stessa title-track che echeggia più volte i Metallica e il must "Napalm In The Morning", brano migliore del lotto aperto da un malinconico arpeggio suonato sopra un sample da "Apocalypse Now". Appunto, tutti pezzi 'lenti'. Come al solito, Angelripper e soci non ci risparmiano le bordate caratteristiche del loro sound (d'altra parte che Sodom sarebbero senza velocità?), evidenti in "I Am The War" e "Minejumper", ennesima perla destinata a diventare una mannaia dal vivo. A chiudere troviamo persino una simpatica cover di "Surfin' Bird", brano simbolo degli anni '60 rivisitato in chiave Sodom; se dovesse sfuggirvi di cosa sto parlando, questo pezzo è stato usato in "Full Metal Jacket" e in una pubblicità di scooter qualche anno fa. Alla fine della fiera, "M-16" è un album più che buono, testimone del fatto che gli anni bui per questi padri del thrash sono solo un ricordo, e adesso speriamo che con il prossimo infilino il capolavoro; visti i presupposti, non mi stupirei.

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