SIEBENSÜNDEN/ TERATOLOGEN: GLÄD DIG DU KRISTI LUDER/ HERRENS DJURISKA NJUTNING
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26/10/2007I SIEBENSÜNDEN/TERATOLOGEN sono un progetto all star che raccoglie il meglio dello sludge svedese. L’intento è partorire una musica che provochi odio e disgusto. ‘GLÄD DIG DU KRISTI LUDER/HERRENS DJURISKA NJUTNING’ però non stimola ne una cosa ne l’altra, perché se c’è una cosa dannatamente triste è l’ennesimo album che se la prende con l’indottrinamento Cattolico, innanzitutto perché è facile come sparare sulla croce rossa, e poi perché ormai questo è diventato puro e semplice cliché, che non scandalizza più nessuno. Il disco, formato da 2 brani, per un totale di 44 minuti di musica estrema, che va dal doom al drone e dal drone al doom, è un cumulo di luoghi comuni e cose che si fanno per senso del dovere, perché un album sludge deve suonare così a tutti i costi, e perché deve dire certe cose ed in un certo modo, con un tasso di originalità ad disotto della soglia dell'accettabile. La parte più interessante è quella in cui si fa il verso ai Sunn O))) di “Flight Of The Behemoth”, in apertura e in chiusura dei pezzi (manca pure il coraggio di fare una canzone di sole vibrazioni ma le si relega al compitino di incorniciatura dei brani). Tutto il corpo della canzone si svolge come la normale caciara lentissima a la Bongzilla, ma senza quel senso di nausea e allucinazione che fa dei loro pezzi una serie di bad trip. I due brani sono un ammasso di grezzume ripetitivo, suonato col minimalismo del più ottuso dei blackster, e con la fantasia di chi pretende di stupire ancora con una musica sorpassata da almeno dieci anni, e sorpassata proprio dagli inventori di questo suono fatto si cacofonia, vibrazioni, e rumori sordi trasformati in canzoni. Il cantato vuole ricordare una filastrocca, col suo andamento infantile e cantilenante; la batteria è così inutile che poteva anche non esserci, anzi, avrebbe fatto molto meglio se avesse avuto il buon gusto di scomparire, ed anche se lo avesse fatto, avrebbe comunque fatto la scoperta dell’acqua calda, visto che il drone classico (quello totalmente privo di batteria) quando lo ascolti dalla prima band sembra una genialata, ma quando lo vedi riciclato in modo così gretto e regressivo, sembra solo una grande presa in giro.
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