SHOW OF BEDLAM : Transfiguration
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11/09/2017Notte, sonno, un incubo vi sveglia di soprassalto, vi siete addormentati mentre ascoltavate la risultante di un ipotetico connubio tra i Neurosis, i Voivod, gli Swans, i Christian Death ed i Godflesh, con l’imcombenza della voce traslata, di volta in volta, a Lydia Lunch, Eva O (Christian Death) o Diamanda Galas; la risultante viene filtrata attraverso gli slow tempo dello sludge/doom metal che amplifica la potenza delle dissonanze industrial. Riprendendo coscienza vi accorgete che non era un incubo, vi eravate addormentati mentre ascoltavate il fosco secondo lavoro degli Show Of Bedlam, e come asseriva una teoria tanto in voga negli anni '80: ascoltando qualcosa durante il sonno, il cervello immagazzina le informazioni che al risveglio discernerete come se le aveste studiate per tutta la notte, ed ecco che vengono fuori le influenze citate in precedenza. Una lenta discesa negli abissi della paranoia che la visione di un manicomio (Bedlam - famoso perché un tempo sono stati commessi i peggiori errori nel trattamento delle malattie psichiatriche) può suscitare. Le liriche vertono su malattie mentali, alienazione e vergogna per la condizione in cui il malato si trova (rappresentativa in tal senso è la copertina del disco), e la Sentient Ruin ha dimostrato ancora una volta di essere un laboratorio di ricerca molto attento alle proposte abnormi.
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