SHADOWCAST: Space Age Revolution
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20/07/2011Se prima di ascoltare il cd non avessi letto il nome della band, avrei pensato ad un progetto tra i Crematory (quelli del periodo piu' morbido ed elettronico, 'Revolution' per intenderci), ed i Linkin Park (prestare orecchio a "Close To Everything", "Endtime" e "Tomorrow"). Il cantato (doppia voce maschile/femminile) passa dal growling (di qualita' discutibile) alle clean vocals, al rappato, mentre il sound è di quelli al passo con i tempi supportato da una produzione molto curata che mette in risalto una buona ritmica, chitarre edulcorate e vari arpeggi. Il brano piu' pesante del lotto è la traccia che dà il nome al disco, contraddistinta da un cantato protoblack che stride con il resto del disco; ma le vere ciliegine sulla torta (già abbastanza rancida) sono: "Change Of Belief" che sembra una cover degli Evanescence, "Tomorrow" tratta pari pari dai Paradise Lost periodo 'Host'/'One Second', nonchè una cover di Scooter (per chi non lo conoscesse, un dj di house music), "Jigga Jigga". Tutte le band che costituiscono riferimento per gli Shadowcast sono di mio gradimento, cio' che non concepisco e' lo scimmiottare senza avere la classe e le idee dei maestri.
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