DAMN YANKEES: DAMN YANKEES
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16/12/2014I Damn Yankees sono stati il frutto di un’industria musicale seria e competente (erano altri tempi). Mentore del progetto è John Kalodner, A&R di professione e nome di punta della scena musicale americana, fece le fortune, tra gli altri, di Foreigner, AC/DC, Aerosmith e Whitesnake, lavorando per l’Atlantic Records, e successivamente per la Geffen Records. Il progetto ruota intorno a Tommy Shaw (Styx) e Ted Nugent, raggiunti da Michael Cartellone (in quel periodo batterista nella band di Shaw), e Jack Blades (Night Ranger), mentre a Ron Nevison l’onore di produrre musicisti di cotanto talento. L’unione fa la forza ed il risultato è un album al debutto con i fiocchi e contro fiocchi, plasmato da brani killer dal forte appeal melodico ma, al contempo, scorbutici; l’irrefrenabile dirompenza selvaggia di Nugent a stento viene mantenuta sotto controllo. L’esplosività dei cori realizzati da Shaw e Blades, supportati nei brani da un’infrastruttura solidissima, rappresentano il marchio di fabbrica di ‘Damn Yankees’, accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico: tutti d’accordo sul enorme potenziale musicale/commerciale dei quattro yankees. A "Coming Of Age", "High Enough" e "Come Again" (i tre singoli promozionali, con relativi video clip) il compito di trascinare l’album fino al raggiungimento del doppio platino, portando la band in tour con Bad Company e Poison. Impressionante il restyling sonoro operato dalla Rock Candy, gli strumenti sono bilanciatissimi, il suono risulta nitidissimo mettendo in risalto una serie di sfumature (soprattutto sulle chitarre) che nella versione originale scomparivano. L’aggiunta di "Bonestripper" come bonus rappresenta un’ulteriore chicca, per questa versione che gli intenditori sapranno apprezzare.
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