SEPULTURA: A-LEX
data
11/01/2009Nuovo ambizioso lavoro per l’act brasiliano, che dopo il discreto 'Dante XXI' sfodera un nuovo concept album, questa volta dedicato ad un'opera letteraria più moderna, la famosa 'Arancia Meccanica', romanzo di Anthony Burgess portato alla ribalta dall'eccellente trasposizione cinematografica di Kubrick. La presente trasposizione in chiave musicale non sarà però ricordata nello stesso modo: 'A-lex' segna infatti un deciso passo indietro per i Sepultura, i cui sforzi per restare nella scia dei Soulfly (e ora anche dei Cavalera Conspiracy) sono quasi sempre vani. Senza il drummer storico Igor Cavalera e con il nuovo innesto di Jean Dolabella, il combo sudamericano allestisce un album di ben diciotto tracce, anche se molte delle quali sono dei veri e propri filler privi di significato (tra cui molti brevi pezzi strumentali), in grado solamente di allungare un brodo già di per sè non troppo saporito. E sì che Kisser e soci ce la mettono tutta, anche andando alla ricerca di soluzioni più inconsuete (i cori di "Filthy Rot", la prima parte di "Sadistic Valuese"), oltre che dando sfogo a tutta la loro inquietudine con il solito massiccio ed inconfondibile thrashcore ("Moloko Mesto", "The Treatment", "Forceful Behavior"). Purtroppo però solo in rare occasioni i nostri riescono ad essere pienamente convincenti, lasciando l'ascoltatore con la consapevolezza di trovarsi tra le mani un disco fiacco e privo di mordente, come un colpo sparato a salve. L'episodio migliore del lotto (e ciò la dice lunga) è con tutta probabilità "Ludwig Van", in cui i Sepultura ci offrono tra le altre cose una propria interpretazione del famoso "Inno Alla Gioia" di Beethoven. Ma qui gli applusi vanno in primis al Grande Ludovico Van...
Commenti