SCOGLI DI ZINCO: Scogli Di Zinco
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07/03/2018Questo disco è una raccolta di due EP pubblicati nel 2016 e nel 2017, insieme ai due inediti “Eremo” e “Nuovo Inizo”. La voce di Matteo Palmieri (anche al basso e synth) mi riporta ad echi lontani di Paolo Benvegnù quando suonava con gli Scisma, prima di prendere la pessima piega della canzone-depressiva-d’autore! Ma la novità di questa band, credo marchigiana, è la presenza di alcuni fiati su una base prevalentemente post rock: Tomas Macedoni suona il clarinetto e Marco Rapaccini suona il corno francese ed il filicorno. In ogni caso, i giri di chitarra sono molto vari ed eleganti, le ritmiche della batteria non sono mai banali, variano spesso, fino a sfiorare il prog. Questa originale mescolanza di fiati inseriti in un sostrato post rock/shoegaze, come il gruppo stesso ammette, ha contribuito a creare un sound piuttosto personale e riconoscibile, oltre al fatto che la band suona piuttosto bene. Eppure, mi resta un senso di tristezza all’ascolto di tutto il disco, perché l’atmosfera è cupa e troppo lenta per i miei gusti personali.
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