SAMAEL: WORSHIP HIM
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27/07/2007Primo full lenght per gli svizzeri Samael. Agli albori degli anni '90 il black metal si stava sviluppando in Europa, specialmente al nord, ma anche a latitudini più modeste. Nel caso dei Samael, il loro approccio al BM seppur rozzo e genuino, di pura ispirazione (Celtic Frost in primis ma anche Venom tant'è che nella versione del 2005 è presente la cover di "Manitou") non riuscì ad attecchire né fra il pubblico né tanto meno fra gli addetti ai lavori, per via di un sound per molti versi confusionario e una produzione scarsa e debole. Il motivo è che la proposta musicale dei nostri, dopo svariati demo ed EP di qualità, si era andata arenandosi sul pantano dei tempi medio/bassi, per certi versi ai confini del doom. In un periodo nel quale BM equivaleva a suonare sparati, senza tanti cambi di tempo e varie, 'Worship Him' si presentava proprio esattamente all'opposto: tantissimi cambi di tempo, accelerazioni vicino a parti catacombali per lentezza e un'infinità di riff di chitarra aperti. Satanico, volutamente 'evil' e con le vocals più malvagie che abbia mai potuto ascoltare, 'Worship Him' è un album immaturo, alquanto prolisso e il più delle volte noioso nel suo pachidermico incedere, a parte i rari momenti speed "Sleep Of Death" (già presente nel demo del 1987 con un altro titolo) e "Morbid Metal" e pochissimi altri, con tutto sommato delle buone idee di fondo ma sviluppate maluccio (errori che tuttavia non verranno ripetuti anche nel successivo 'Blood Ritual').
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