QUEENSRYCHE: Digital Noise Alliance
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21/10/2022C'era una certa attesa per questo nuovo album dei Queensryche, che segue di tre anni il precedente "The Verdict". "Digital Noise Alliance" - questo il titolo del disco - è il quarto full-length con Todd La Torre alla voce, ma ci sono ancora una volta significativi cambi di line-up, perchè assieme ai veterani Michael Wilton e Eddie Jackson, assistiamo al ritorno di Mike Stone, che aveva già suonato con la band tra il 2003 ed il 2009, mentre il nuovo batterista è l'ex Kamelot Casey Grillo. Diciamo che l'album precedente comprendeva alcuni ottimi pezzi, ma nell'insieme era alquanto altalenante. Nel caso di "Digital Noise Alliance", invece, il livello della tracklist è abbastanza uniforme, ma per contro non ritroviamo grandissimi brani. Tra gli highlight potremmo annoverare "In Extremis", "Sicdeth", "Out Of The Black" o "Behind The Walls", ma non possiamo dire che si tratti neppure di tracce davvero memorabili. La forza dell'album sembra in effetti essere più che altro rappresentata dal sound deciso e dalla forza dei riff che i due chitarristi inseriscono uno dopo l'altro, oltre alla potenza espressiva della voce di La Torre, senz'altro davvero credibile come sostituto di Geoff Tate. Con riguardo al cantante, dobbiamo tuttavia anche constatare come in effetti dopo quattro album tenda ancora a cantare troppo alla maniera del suo predecessore: in fondo, non si tratta di un semplice (si fa per dire) sostituto di Tate, nel senso che l'attuale cantante è dotato di un suo stile e di un suo carattere, per cui ci aspetteremmo che ormai cercasse di far emergere in maniera un po' più convinta anche la sua personalità e il suo carisma. Per farsi un'idea, non c'è neppure bisogno di recuperare i suoi lavori solisti: basti ascoltare, infatti, la cover di "Rebel Yell", celebre brano di Billy Idol, posta in chiusura della tracklist, per rendersi conto di quanto La Torre possa cantare in maniera diversa.
Si può riscontrare nel disco anche qualche velleità prog, che emerge specialmente in una traccia come "Tormentum", mentre il lato più sognante ed atmosferico della band emerge in una traccia come "Forest".
L'album è senz'altro dignitoso e si ascolta con estremo piacere, peraltro anche i testi affrontano nella maggior parte dei casi tematiche rilevanti e sono tutt'altro che banali; poi è chiaro anche che quando si utilizza un moniker importante, con una sua prestigiosa storia alle spalle, le aspettative sono ancora più alte e non è facile rimanere pienamente soddisfatti.
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