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PUNGENT STENCH: AMPEAUTY

data

02/09/2004
80


Genere: Death'n'roll
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2004

A tre anni di distanza dal buon "Masters Of Moral - Servants Of Sin" arrivato comunque dopo ben sette anni di inattività, torna a far parlare di sè la demenza totale di uno dei più grandi e allo stesso tempo concettualmente estremi (quasi ogni loro copertina è stata abbondantemente censurata) gruppi che il death metal abbia potuto vantare, sto parlando dei Pungent Stench, combo che ha mantenuto il proprio status di band underground nonostante faccia parte da un bel pò di anni del roster Nuclear Blast. "Ampeauty" è il titolo di questa nuova sanguinolenta creatura ed è un gioco di parole che unisce "aumputee" e "beuty"; come potete ben vedere la copertina in questo senso è abbastanza esplicativa, per non parlare delle foto promozionali in cui troviamo i due membri storici del gruppo El Cochino e Mr.Stench assieme al nuovo bassista Fabio Testi vestiti come una perfetta blues band ma con qualche problemino agli arti. La componente bluesy ha quasi sempre fatto parte del sound degli austriaci, tranne nei primissimi demo e in "For God Your Soul... For me Your Flesh" che erano sostanzialmente un ottimo death\grind in linea con le uscite di fine anni '80 inizio '90, ma già con il grandissimo "Been Caught Buttering" il gruppo aveva cominciato ad unire death metal in pieno Autopsy syle a blues ed hard rock di matrice americana, per non parlare di "Club Mondo Bizarre" in cui queste influenze erano ancora più marcate. Bene, "Ampeuty" è un lavoro che deluderà chi si aspettava un album old style death metal come "Masters Of Moral..." visto che siamo di fronte ad un divertentissimo death 'n' roll con tanto di assoli settantiani, con qualche rallentamento doomy e le solite (questo sì) liriche pervase di humor nero. "Lynndie (She-Wolf Of Abu Ghraib)" con quel riff trascinante è un pefetto esempio di stoner/doom, "Invisible Empire" ha un suono talmente grasso da far rabbrividire gli Alabama Thunderpussy e sfido chiunque a bloccare il collo con tutti i mezzi possibili sulle parti veloci. Che dire poi degli sprazzi di melodia presenti "The Amp Hymn"? Chi cazzo se lo aspettava un brano del genere dai Pungent Stench? Non mancano pezzi più old style come "The Passion Of Lucifer", "Apotemnophiliac" (e qui ritornano le intro gore che tanto ho amato di questo gruppo), "Same Shit - Different Asshole" (tra le "hit" di questo lavoro assieme a "No Guts, No Glory") o "Fear The Grand Inquisitor" (con in finale le solite urla femminili della vittima di turno) in cui si possono sentire i classici blast beat trita budella. Gli episodi migliori? Impossibile scegliere visto che siamo su un livello ampiamente sopra la media, i pezzi brutti o comunque noiosi non si trovano nemmeno con la lente di ingrandimento, mi spiace.

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