PRYMARY: The Enemy Inside
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02/01/2010Terzo album per gli americani Prymary, band già recensita tre anni or sono su queste pagine con il precedente platter 'The Tragedy Of Innocence': il nuovo 'The Enemy Inside' ci mostra un combo alla prova della maturità, che promette di colpire i fans del prog. Punto saliente del disco è la suite che da il titolo all'album, divisa in cinque parti: qui troviamo davvero il meglio, complice anche un songwriting valido e un tiro melodico che ricorda il vecchio (ma sempre attuale) prog settantiano. Le altre canzoni, a mio avviso, non raggiungono il picco compositivo delle già citate tracce, pur attestandosi comunque su livelli discreti. I Prymary suonano molto bene e compongono con gusto, è innegabile: forse quello che manca di più ai ragazzi è il coraggio di osare, di rompere gli schemi e di offrire all'ascoltatore qualcosa di nuovo e stravagante. Forse invece sono io che, dopo anni, non mi accontento più e cerco sempre il combo che spinga più in là i confini tracciati di un genere, per arrivare a toccare lidi mai (o poco) esplorati: quello che conta, cari lettori, è che i Prymary hanno fatto un buon lavoro, creando un cd di valore e molto interessante. Fans del prog fiondatevi sul myspace dei ragazzi a stelle e strisce e ascoltate di persona, vedrete che troverete musica che fa per voi...
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