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POISON: POISON'D!

data

12/06/2007
S.V.


Genere: Glam Rock
Etichetta: Capitol Records
Anno: 2007

Avviso ai lettori: questa recensione sarà divisa in due parti. Nella prima parte cercherò di essere un recensore imparziale, e di valutare l'album in questione per quello che realmente è. Nella seconda parte, invece... beh, non sono un fan dei Poison per niente! Prima parte Diciamoci la verità: era davvero necessario, nel 2007, un album di cover dei Poison? Che oltretutto contiene 5 brani già pubblicati in dischi passati? No, probabilmente no. In ogni caso, l'album è tecnicamente valido: buona la scelta delle cover, tutt'altro che banali, e buona anche la resa. Che i Poison non siano una band fatta di musicisti tecnicamente eccelsi, lo si sapeva da tempo: ma sanno fare il loro lavoro, e hanno stile. Capita così che tutte le canzoni proposte in questo "Poison'd!" assumano quella connotazione festaiola e provocante che da sempre è il marchio di fabbrica della band di Los Angeles. Da sottolineare le ottime versioni di "Little Willy" degli Sweet, "I Need To Know" di Tom Petty e "Dead Flowers" dei Rolling Stones. Dei brani già pubblicati in passato, invece, spiccano "Rock And Roll All Night" dei Kiss e "We're An American Band" dei Grand Funk Railroad. Nel complesso un album godibile, divertente, ma di certo non indispensabile. Seconda parte I Poison sono i Poison. E quando mi sono trovato in mano questo disco, non ho resistito. Sono corso in strada, mi sono piazzato in auto, seguendo rigorosamente le seguenti procedure: 1. finestrini totalmente abbassati; 2. braccio sinistro appoggiato al finestrino con aria di superiorità; 3. volume dell'autoradio al massimo. Normalmente, OGNI album dei Poison ha la capacità di farmi volare in California istantaneamente. Volevo vedere se anche questo avrebbe avuto la stessa qualità. Mi sono bastati 10 secondi, e la mia auto si è trasformata in una spider, le stradine bresciane in una Highway di Los Angeles, le montagne della Val Trompia nelle colline di Hollywood. Sarà stata l'emozione di risentire - finalmente - i Poison fare qualcosa di nuovo. Saranno stati gli improbabili assoli di C.C. Deville, sarà stata la batteria inconfondibile di Rikki Rockett, sarà stata la voce - appena arrochita - di Bret Michaels. O forse tutte queste cose insieme, non lo so, fatto sta che mi sono ritrovato davanti locali fumosi e scintillanti al tempo stesso, ballerine vestite di glitters, neon luminosi dai colori assurdi... e la consapevolezza che - quando imbracciano i loro strumenti - i quattro californiani (d'adozione, a dir la verità) non invecchiano. Solo cover, è vero. Ma i Poison sono tornati!

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