POEMA ARCANUS: TELLURIC MANIFESTO
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22/02/2006Avevo dato per dispersi i cileni Poema Arcanus, che con il loro ultimo album 'Iconoclast' (2002) mi avevano veramente sorpreso, donando quel tocco progressive sopra ad una matrice prettamente death/doom di chiara ispirazione primissimi My Dying Bride e Anathema. Finalmente l'attesa é giunta al termine e il gruppo di Claudio Carrasco ha dato alle stampe 'Telluric Manifesto', che come dice il nome, é un vero e proprio terremoto nella scena Doom estrema. Tutte le caratteristiche che avevano fatto di 'Iconoclast' un ottimo album sono ancora presenti nel sound dei Poema Arcanus che come al solito si detreggiano egregiamente fra oscure melodie, tristi arpeggi e grunt brutali. Musicalmente rispetto al precedente 'Iconoclast' il gruppo ha sottolineato leggermente meglio la propria componente progressive che mette in risalto le doti tecniche con partiture jazz e cambi di tempo folli; tuttavia é ancora possibile accostare i Poema Arcanus a nomi come My Dying Bride per quello che riguarda le parti più aggressive e ad Anathema per l'utilizzo della voce da parte del singer Claudio. Tutto ciò é stato sviluppato in tutte le nove canzoni che compongono 'Telluric Manifesto' (per una durata complessiva di quasi 63 minuti) nei quali, pur trovandosi dinnanzi ad un ascolto monolitico sia per qualità che per quantità, la tensione tende a non calare quasi mai, complice la complessa trama di parti perfettamente incastrate ed adagiate le une sulle altre. Le tematiche sono a carattere personale e presentano due pezzi ("Circos" e "Absynthe") cantati in lingua madre, cioé spagnolo, peraltro comprensibilissimi. Grafica e layout del booklet sono stati ben curati e congeniali con la musica e le liriche dell'album e sono del riguardo che 'Telluric Manifesto' rimarrà stabilmente in una delle tre piastre del mio stereo per molto tempo ancora....
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