PHIL CAMPBELL: Old Lions Still Roar
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10/11/2019Phil Campbell, per quei pochi che potrebbero non saperlo, è stato il chitarrista dei Motorhead per oltre 30 anni. Rimasto orfano di Lemmy nel 2015, il buon Phil ha deciso di dedicarsi alla propria famiglia nel modo a lui più congeniale: formare una band insieme ai suoi tre figli Todd, Dane e Tyla e girare il mondo in tour con loro. Ma dopo un paio d’anni ha pensato bene di tornare in studio, stavolta circondato da vecchi amici del rock circus, da ‘vecchi leoni’, come suggerisce il titolo dell’album. Mi viene un brivido lungo la schiena solo a scorrere la lista degli special guest presenti su questo lavoro: Alice Cooper, Rob Halford, Dee Snider, Mick Mars, Whitfield Crane, Nick Oliveri solo per citare i più conosciuti. Ci si aspetterebbe un sound molto Motorhead-oriented, invece Campbell ci sorprende con un album estremamente vario che spazia dall'hard-rock con forti venature blues a malinconiche ballad acustiche, fino ad arrivare a sonorità metal decisamente moderne. Gli episodi più riusciti, a mio avviso, sono quelli più insoliti: l'opener "Rocking Chair" (affidata alla voce di Leon Stanford) e "Left for Dead" (interpretata dall'ex Skin Nev McDonald): sono brani intimi e splendidi; "Faith in Fire" è invece un riuscitissimo pezzo di lento e potente stoner, perfetto per le corde vocali di Ben Ward degli Orange Goblin. Tra le canzoni più 'classicamente' hard rock, menzioni speciali vanno alla bellissima "Swing It" cantata da Alice Cooper, ed alla trascinante ed orecchiabile "These Old Boots", interpretata da Dee Snider, e non a caso scelta come primo estratto dell'album. Il lavoro si chiude con un breve gioiello strumentale, "Tears From A Glass Eye", che esalta le capacità tecniche, compositive ed emozionali del chitarrista gallese. La storia insegna che avere ospiti di un certo calibro su disco non garantisce necessariamente una buona riuscita del prodotto finale. Per fortuna, non è questo il caso.
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