PHANTASMA: The Deviant Hearts
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17/12/2015Metti insieme tre musicisti principali, di seguito descritti. Charlotte Wessels, cantante degli olandesi Delain, dediti ad una via di mezzo tra rock prettamente radiofonico ed un metal dai tratti gotici e sinfonici. Georg Neuhauser, frontman degli austriaci Serenity, anche loro protagonisti in campo internazionale nella scena del metal sinfonico e dell’approccio tendente all’easy listening. Oliver Philipps, compositore, produttore e musicista, fondatore degli Everon, band meno conosciuta rispetto alle prime due, ma pure sempre produttrice di qualità. Aggiungi qua e là vari musicisti provenienti da band quali Evergrey, Trans-Siberian Orchestra, Van Canto, Neal Morse Band, che possano completare in modo ragionato una band. Qual è il risultato di quest’amalgama? Phantasma, ovvero un progetto musicale volto ad un approccio che si indirizza verso correnti sinfoniche, e che fanno della facilità di ascolto e dell’orecchiabilità la caratteristica predominante. Questo collettivo ha partorito ‘The Deviant Hearts’, che si pone come concept che ha come tema cardine il senso della vita e le emozioni che la vita provoca. Si alternano momenti prettamente metallici di stampo sinfonico (title-track, “Enter Dreamscape”, “Miserable Me” e “Novaturient”), ad altri capitoli in cui la melodia più raffinata la fa da padrone ( ad esempio “Incomplete”, “Runaway Gray” e “Carry Me Home”). È sicuramente un’iniziativa gradevole ed una proposta godibilissima, data anche la caratura e la qualità dei musicisti che vi partecipano. Le melodie ed i testi entrano subito già durante i primissimi ascolti. Le prestazioni alla voce dei cantanti all’opera sono di sicuro valore ed affidamento, con la dolcezza della Wessels a spiccare, e che si sposa bene con la profondità di Neuhauser e delle altre voci ospiti. Il frontman dei Serenity si dimostra particolarmente vigoroso e convincente nei pezzi più metal-oriented come quelli citati all’inizio.In generale, il loro è approccio tipicamente e prettamente AOR, con l’inserimento di elementi sinfonici negli arrangiamenti molto cari all’esperienza pregressa delle band della Wessels e di Neuhauser. Si segnalano, tra le varie cose, le ottime parti di pianoforte ad opera di Oliver Philipps, che si concreta come base portante di molti tra i brani dell’album, dando quel gusto melodico e raffinato che giova molto alle orecchie del più semplice ascoltatore. È una proposta che, perché no, può essere portata anche in sede live con la convinzione di poter reggere l’urto ed accogliere una quantità cospicua di gente interessata. D’altro canto, è un tipo di genere musicale che negli anni ha già dato tanto, e che al momento non sembra possibile aggiungere qualcosa di innovativo che possa destare particolare attenzione. Da lì la valutazione complessiva, buona ma non eccezionale, ragionata sulla scorta del bagaglio artistico elevato dei componenti, e di conseguenza sulla proposta Phantasma che è molto interessante, ma che è altrettanto soggetta a non compiere ulteriori balzi sostanziosi di qualità oltre a quelli già prodotti, rischiando alla lunga di non essere un album indimenticabile che rimarrà negli annali. Piuttosto può benissimo essere un ulteriore valido tassello di una carriera già abbastanza cospicua. Una piccola menzione va fatta infine all’artwork bello e raffinato, ad opera di una mano italica, quella di Marco Mazzoni e delle sue Faber-Castell.
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