PERFECT BREED: ZEROTH LAW
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19/03/2010Esordio per i giovani pugliesi Perfect Breed, band con una demo all'attivo già sulle nostre pagine. Il sound di questi giovincelli risente molto delle influenze Opeth (eclatanti nella lunga "Beneath A Steel Sky"), ma in un'accezione più moderna che però non tralascia l'aspetto malinconico degli svedesi. Le tematiche sono rivolte a riflessioni fantascientifico-umaniste, come si può dedurre dalla stessa, pregevole cover. Ma parlando di musica, l'opener "Mechanical Supremacy" ci mette di fronte a una band che sa il fatto suo, capace di costruire riff catchy e di buon livello, di spaziare in ritmiche dai tempi complessi disdegnando, però, soluzioni cervellotiche. Però fin dall'inizio sono anche i difetti ad essere messi in risalto: un'equalizzazione non proprio all'altezza, soprattutto per la batteria, suoni non sempre azzeccati dalla tastierista e una certa dispersività di fondo, che si accentua nella successiva "Next Human Archetype", dove le atmosfere iniziali a là Dimmu Borgir si perdono nel mood progressive del brano, che risente di una certa scontatezza. Ma fa niente, con "Axon Compressor" la band tira fuori gli attributi costruendo un brano progressive di ottima fattura, ben bilanciato tra melodia e potenza, sottolineato dall'ottima performance vocale di Giuseppe Piccinni, che nella delicata ballad "Recollecting In Tranquillity" dimostra grande attitudine e capacità, con l'unico neo di una leggera sbavatura tonale a metà brano. "Betrayer Of The Species" è uno dei momenti migliori di 'Zeroth Law', con le ritmiche complesse, i riff esplosivi e la malinconica introspezione delle melodie. Purtroppo è la registrazione l'unica cosa a non funzionare, per il resto ci troviamo davanti a un disco spettacolare, se si considera la giovane età e l'inesperienza dei Perfect Breed, che se supportati come si deve possono davvero fare la differenza. Dateci un ascolto, questi sono giovani che valgono.
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