PATHS: In Lands Thought Lost
data
09/10/2018Terzo album per la one-man band canadese Paths. Flusso gelido, convulso e atmosferico di black metal, per un progetto dalle tinte psichedeliche in passato, che da quella scuola attinge ancora talvolta alcune divagazioni. Sound distorto, epico in alcuni crescendo ed allo stesso tempo ambient. Ciò che non manca è il trasporto emotivo, espressività che palpita al di sotto di una nebbia che ne avvolge misteriosamente i tratti, un po’ come a dimostrare che a volte basta soffermarsi un attimo per ammirare a pieno la personalità dell’interlocutore. Al di là di queste considerazioni, pur essendo una one-man band, il livello tecnico globale è più che buono. Non ravvisiamo un particolare punto debole, anche perché lo scopo del full-length è quello di colpire per sensibilità e ambientazioni. Nessun tecnicismo o virtuosismo, turbamento che sublima in lacrime, commozione che lascia scivolar via un’angoscia di antica memoria. Passi incerti, poi repentinamente ci fermiamo, riflettendo su di noi, tra lande perdute che noi stessi abbiamo creato intorno a noi, alla ricerca del silenzio. Paths è un progetto sincero, che non stravolge ma che coglie nel segno, andando a smuovere malinconia e sentimenti old school. “In Lands Thought Lost” si batte tra l’anonimato e il voler lasciar il segno, riuscendo in parte ad incidere e palesando a tratti limiti legati a determinate cliché e mancanza di idee proprie. Ciò che apprezziamo è la capacità di creare atmosfere rarefatte, diventando tappeto sul quale la sfera affettiva corre via verso l’ignoto. Il tempo ci dirà come le cose evolveranno, godendoci per ora una discografia già soddisfacente, ma ancora distante dall’essere indimenticabile.
Commenti