OZZY OSBOURNE: Patient Number 9
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29/10/2022Spesso, quando mi dedico all'ascolto di album da parte di artisti che hanno 40 o 50 anni di attività alle spalle, penso a quanto sia stupido precludersi l'ascolto di ottima musica perché si pensa giocoforza, essendo passato così tanto tempo, che il musicista in questione non abbia più "niente da dire". Mi viene da sorridere perché l'ennesima clamorosa smentita a questo assioma, nel 2022, viene proprio dal caro vecchio Madman perché ragazzi, parliamoci chiaro, il dodicesimo lavoro in studio di Ozzy è semplicemente una bomba: dalla partenza con lo stupendo singolo "Patient Number 9" (con un grande Jeff Beck), passando per "No Escape From Now" e la splendida "Degradation Rules" (entrambe con l'eterno Tony Iommi), per non parlare delle tracce con Zakk Wylde, tra le quali mi piace ricordare l'orchestral ballad "Mr. Darkness" e l'ottima "Nothing Feels Right" (che assolo, che assolo!), tutto funziona alla grande. Ogni traccia però, ad onor del vero, andrebbe menzionata, perché non si può certo tacere di fronte a "One Of Those Days", piccolo gioiellino con Mr. Eric Clapton, o ad altri pezzi strutturati alla grande come "Dead And Gone" o la grooveggiante "Parasite". Ciò detto, di cosa dovremmo parlare? Del fatto che l'album è in gran parte un collage fatto al pc dal talentuoso Andrew Watt (classe 1990) o del fatto che la voce del buon Ozzy, malato e con un fisico a pezzi, sia probabilmente stata aiutata pesantemente in studio? No, grazie. Preferisco concentrare la mia attenzione sulla bellezza innegabile dei pezzi e sul fatto che dentro al cuore del vecchio Ozzy brucia ancora una fiamma che, non certo per soldi, per fama o perché la consorte "lo costringa" (ridicolo anche solo pensarlo), non gli permette di mollare e arrendersi al tempo che scorre. E meno male, perché quando succederà, senza il vecchio Oz il mondo sarà un posto più triste. Il suo disco migliore, a mani basse, da 'Ozzmosis'. Il resto sono chiacchiere.
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