Nyktalgia: Peisithanatos
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18/08/2008Dalle foreste teutoniche ecco apparire un gruppo dal nome impronunciabile quanto illeggibile, Nyktalgia. Piccola premessa: la scena BM tedesca in questi ultimi anni si è andata sviluppando in modo vertiginoso, divenendo indipendente da quella scandinava che l'aveva "presa a battesimo" per così dire ai suoi esordi. Ora è facile trovare gruppi di altissima qualità in tutti i filoni in cui questo genere di solito si usa suddividere, come ad esempio Secrets Of The Moon, Heidevolk e Endstille. I nostri Nyktalgia non fanno eccezione perché in sole quattro canzoni, comunque della durata media di dieci minuti e passa, riescono a imporsi in quanto ad originalità, atmosfere e melodie. Non sto parlando del solito prodotto costruito a tavolino con tonnellate di tastiere, ma di un sano black metal gelido, triste e disilluso, nel quale la tecnica strumentale personale è veramente di alto livello, così come il gusto personale compositivo dei singoli membri. L'aspetto che più mi ha interessato di questo disco è la grande quantità di atmosfere presenti in ogni canzone (specialmente poi nella prima omonima "Nyktalgia") generate dal chitarrista Malfeitor che mi ha riportato alla mente, seppur in un ambito logicamente differente, i grandissimi Katatonia che del periodo 'Brave Murder Day'. Interessanti anche le tematiche che ovviamente vanno a braccetto con il sound molto corposo del disco, presentando scene di notti orrendamente scure, dolore e suicidio piuttosto che la solita tiritera blasfema e surreale che tutti conosciamo e che sinceramente ha rotto le palle da un pezzo. Registrazione veramente buona (in effetti è raro trovare un prodotto fatto in Germania scarso sotto questo punto di vista) ma non invasiva fanno di questo 'Peisithanatos' un album veramente da scoprire e che, sebbene di nicchia, dovrebbe avere molta più visibilità, constatatone il valore.
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