NOVEMBRE: URSA
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11/05/2016Il video di "Umana", primo singolo dell'album, ci aveva fatto sobbalzare dalla sedia. Brano stupendo in cui è racchiusa tutta l'essenza dei Novembre di ieri e di quanto ci aspettavamo diventassero oggi. Cambi di tempi equilibrati, vocals pulite alternate allo screaming, linee melodiche intense, inserimento di elementi esterni funzionali come il discorso di Jiddu Krishnamurti, poi un crescendo finale con le tastiere che aprono il brano verso una nuova dimensione spirituale. Purtroppo, però, dopo aver ascoltato interamente 'URSA' non possiamo dire lo stesso degli altri brani, e nel complesso i Novembre non si esprimono sugli stessi livelli. Eppure questo come back ha molte cose da dire sia sul piano tematico, sia su quello stilistico in quanto la band romana non la lasciato nulla al caso affrontando argomenti attuali ed importanti sia in fatto di liriche - spiritualità, veganesimo etc. - sia per quanto concerne la direzione musicale - aggiungete l'aggettivo "post" a qualsiasi riferimento o rimando troviate all'interno dell'album. Tutti presupposti che nell'insieme offrono ispirazione a non finire, fattore che il gruppo non sfrutta pienamente in quanto alcuni brani risultano ridondanti, mentre le linee vocali di Carmelo figurano in più frangenti troppo ferme al palo, non riuscendo ad indirizzare le composizioni nella direzione emozionale congeniale alla parte strumentale. Certo è che brani come "Annoluce", lo stesso "Umana", "Bremen", le atmosfere crepuscolari di "Agathae", o quelle sognanti di "Oceans Of Afternoons" farebbero la differenza in ogni album, e vanno a bilanciare in sostanza le mancanze di cui sopra. Ad ogni modo gli otti anni di silenzio e le vicissitudini interne sono state cancellate da un buon disco che potrebbe portare i Novembre verso nuovi scenari futuri sul piano stilistico, e molto probabilmente è questo l'aspetto positivo più importate di 'URSA'.
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