NOVEBER'S DOOM: Nephilim Grove
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01/11/2019Oramai una garanzia per tutti gli appassionati del genere, gli statunitensi November’s Doom sono tornati con un pregevole lavoro in cui death, doom e progressive vengono mischiati in maniera sapiente con melodie struggenti, assoli spettacolari (complimenti ai chitarristi), e l’ottima e pulita produzione dell’inarrivabile Dan Swano. I fan degli Opeth ameranno momenti come “Petrichor” e la bellissima title track, col suo arpeggio intenso e le malinconiche atmosfere che ricordano i lavori di fine anni '90 (di Akerfeldt e compagnia). Da segnalare anche la stupenda “What We Become”, con la furia del death che incontra il piano e la voce malinconica di Paul Kuhr, creando atmosfere che richiamano molto i Paradise Lost di Draconian Times, ma sempre in chiave progressive. Belle le atmosfere della malinconica "Adagio" ed il prog di “The Witness Marks”. Perfetta la conclusione a opera della bellissima “The Obelus”, senz’altro uno dei momenti migliori di ‘Nephlim Grove’, con richiami ai Cynic di ‘Focus’. Un disco notevole, ben fatto, che spicca nella lunga discografia dei Novembers Doom, assolutamente da non perdere per i fan delle sonorità lente e pesanti, ma raffinate.
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