NOOTHGRUSH: Split With Coffins
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05/12/2013Le due formazioni presentateci dall'etichetta di O'Malley e Anderson hanno molto in comune, e come spesso accade in fin dei conti per un po' tutti gli split album, c'è sempre un filo conduttore tra le due band, forte o appena percepibile che sia. Entrambi formatesi a metà anni '90, ed entrambe con un modus operandi tipico di chi vive un ambiente del genere. Procedere per split, infatti, è una consuetudine amata dai collezionisti e non, queste "collaborazioni" sono sempre una manna(ia) dal cielo per chi ama certe sonorità e ha il piacere di scoprire la musica tutta, perdendosi nei meandri di piccole etichette che si prestano a queste pubblicazioni. Dei Noothgrush sappiamo che hanno subito alcune scosse nella formazione, oltre che essersi fermati nel 2001, portavoci di un solo full-lenght dal titolo 'Erode The Person'. La loro intensa attività ha donato sin da subito lo status di cult band, soprattutto per costanza nel tenere vita la fiamma di un genere sin troppo colmo di gruppi intente a imitare il sound monolitico degli Eyehategod. Dino Sommese, nuovo vocalist della band, sembra essere un ottimo acquisto: la nuova linfa di cui godono i Noothgrush non è per nulla intaccata dal background estremo dell'ex-Asunder, Dystopia e Ghoul. I loro inediti non cambiano di una virgola, sempre marci e divisi in una durata differente tra loro. Dodici minuti invece, per la formazione giapponese, alfieri della nuova ondata death/doom più sporco che ci sia. Tanti gli split anche da parte loro, e quattro i dischi in studio. Presenza di sperimentazione zero, voglia di cambiare nessuna. E ci piace così!
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