NIMH: THE UNKEPT SECRETS
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27/03/2008Il nuovo Nimh(Giuseppe Verticchio) è un lavoro in prima istanza sperimentale oltre che evocativo. Ha la forza di sorprendere quando meno te lo aspetti, ma allo stesso tempo riesce a creare visioni inquietanti quanto suggestive. In questi termini 'The Unkept Sectrets' è un paradosso, una figura retorica onomatopeica a rovescio che parte dal presupposto di essere un libro(sonoro) zeppo di termini che inquadrano un gesto, un movimento, un paesaggio, un tormento. Un insieme di sfumature elettroniche, dark, drone, etniche che formano un'azione, generano un'idea, suscitano un'emozione. Come nell'immensa "Visions In Black", tra le migliori composizioni tra quelle che ho avuto modo di ascoltare fino ad oggi di Verticchio in cui un crescendo di tensione arriva al culmine per poi dissiparsi di nuovo: e' un vento minaccioso che fa sbattere porte e finestre durante una sera d'autunno. All'improvviso ti entrano in casa figure tormentate che cantano un lamento disperato, straziante. Poi il vento cala di intensità e la casa si svuota lentamente mentre le ore passano, la notte si presenta ed il cuore ancora ti trema. 'The Unkept Secrets' è un viaggio, il prosieguo di un viaggio iniziato anni fa, nei labirinti dell'anima e della mente, ma anche un viaggio nel senso letterale del termine alla ricerca di quei segreti del titolo in terre lontane, essenzialmente ad est del mondo, in quei posti dove ancora il tempo scorre certo inesorabilmente, ma molto lentamente, fino a dare la sensazione di essersi arrestato. Indicativa l'ultima traccia, "One More Ride On The Merry-Go-Round" dedicata a Tiziani Terzani, scrittore e viaggiatore che dedicò gran parte della sua vita all'Asia ed alle sue situazioni politiche, sociali e soprattutto spirituali: lui stesso affermava la vita è un giro di giostra, ed ogni giro, ogni nuovo giro, te la cambia. Come cambia anche l'ispirazione di Verticchio il quale ci rende partecipi della sua traversata virtuale proprio lì dove Terzani si fermò a vivere. Ad aiutarlo, oltre ad un set di strumenti necessario che marchiano la direzione stilistica ed emozionale, la presenza di una chitarra elettrica utilizzata quantitativamente come non mai, forse, in precedenza. Un ulteriore passo verso la ricerca di uno stato interiore ideale che probabilmente non troveremo mai, ma motivo primo per cui impegneremo ugualmente un'intera vita nel tentativo di raggiungerlo.
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