NACHTGESCHREI: HOFFNUNGSSCHIMMER
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13/06/2008Ho sempre pensato che la Germania fosse un paese particolare e affascinante, sia dal punto di vista geografico sia da quello culturale, ed è quindi un piacere per me constatare che la sua scena musicale sia sempre più proficua, dimostrando di non essere da meno rispetto ad altre nazioni già più sviluppate. Ed ora può annoverare tra le sue fila i Nachtgeschrei, formatisi nel 2006 a Francoforte sul Meno e alla loro prima release discografica con l’album 'Hoffnungsschimmer'. La band rientra in quel filone tipicamente tedesco che è il "Mittelalterrock", nel quale rientrano gruppi come In Extremo, Schandmaul, Corvus Vorax e Subway To Sally. Punto di forza è dunque l’utilizzo di strumenti medio velai quali cornamuse, fisarmoniche e flauti, che concorrono a creare un sound suggestivo e affascinante che non passa di certo inosservato, anzi, riesce a coinvolgere e colpire positivamente l’ascoltatore. Ma i Nachtgeschrei non dimenticano di certo la parte più rock, ed ecco quindi che le sonorità prodotte dalle chitarre riescono ad occupare una posizione importante, arricchendo la loro musica di un carattere più deciso. La voce di Hotti ha un tono pulito e convincente e si muove senza difficoltà tra i dodici brani, mentre i testi devono la loro particolarità alla lingua tedesca, senza dubbio di difficile comprensione ma che se hanno una musica che coinvolge potrebbero rappresentare un’occasione per curiosare e comprendere il loro significato. Tuttavia, non posso negare che, nonostante le buone idee e l’impegno dimostrato, la band non sia ancora riuscita a trovare una sua identità precisa: se brani come la titletrack "Hoffnungschimmer", "Rauber Der Nacht", "Deine Spur", "Windstill", "Lass Mich Raus" e la bella strumentale "Wutis" riescono a lasciare il segno, il resto delle canzoni si presenta comunque sulla stessa linea delle precedenti ma senza essere abbastanza incisive. Gli spunti sono buoni, le potenzialità non mancano, ora bisogna lavorare un po’ sull’originalità.
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