MORBID ANGEL: HERETIC
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07/10/2003Ogni disco dei Morbid Angel crea una spaccatura tra gli ascoltatori, è incredibile infatti come tra i sostenitori del gruppo non ci sia un'omogeneità nel decretare il miglior disco del gruppo, situazione che francamente capita molto di rado quando si parla di veri e propri monumenti del metal, in questo caso estremo. Credo sia superfluo ogni commento sull'importanza che il gruppo ha avuto per il metal estremo, tanto che un certo Tom Araya a suo tempo definì i Morbid Angel come uno dei pochi gruppi in grado di ricalcare le orme degli Slayer. Ma tornando alla lettera 'H', anche in questo caso Azagthoth è riuscito a spiazzare tutti, non c'è una unica linea di pensiero nella valutazione di "Heretic": per qualcuno è un mezzo capolavoro per qualcun altro è l'ennesimo passo falso dopo la dipartita di Vincent. Per il sottoscrito invece "Heretic" è un lavoro discreto che in alcuni parti ricorda non poco "Covenant" senza però tralasciare il groove del precedente "Gateways To Annihilation". Così a brani violenti come "Within The Enemy" vediamo alternarsi altri più lenti ed ossessivi come "Beneath The Hollow" ed altri ancora che amalgamano entrambi gli stili, è il caso di "Enshrined By Grace" che unisce appunto parti più cariche di groove ad accelerazioni a la "Rapture". Il trademark del gruppo è rimasto fortunatamente intatto, il riffing low tuned e i classici assoli allucinati di Azagthoth (l'ascolto di "Born Again" è paragonabile ad un trip allucinogeno) non hanno assolutamente perso fascino, come tra l'altro il famigerato "tick, tick, tick, tick..." di Pete Sandoval, un vero e proprio metronomo umano. Produzione grezza, totalmente in antitesi con la pulizia che contraddistingue le uscite Death Metal da qualche anno a questa parte, idem per la copertina -raffigurante la dea degli eretici (Lilith, Mahummuhu, Amah-Ushumgal-Anna)- che nel marasma degli album del genere spicca decisamente, vista la predominanza di colori caldi che si contrappongono nettamente all'oscura proposta sonora del trio floridiano. "Altars of madness", "Blessed are the sick", "Covenant" e "Domination" guardano dall'alto, ma comunque "Heretic" è un buon disco, che necessita assolutamente di più di un ascolto per essere assimilato completamente e che ci restituisce l'Angelo Morboso in ottima forma, ancora in grado di alimentare i nostri incubi notturni.
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