MONSTER MAGNET: Cobras And Fire: The Mastermind Redux
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01/05/2016Come già fatto nel 2014 con la rivisitazione dell’ultimo album di inediti ‘Last Patrol’, rivisitazione intitolata ‘Milking The Stars: a Re-Imagining Of Last Patrol’, anche in quest’occasione gli americani Monster Magnet, tra le band più importanti del panorama psych-stoner internazionale, propongono una rinnovata stesura di un loro classico, ‘Mastermind’, datato 2010. ‘Mastermind’ viene riproposto in una veste ancor più intrigante che in passato, inserendo elementi maggiormente pregni di allucinazioni psichedeliche, consapevoli di far catapultare l’ascoltatore in territori privi di gravità, una volta nutrito di quest’album come se fosse un mirabilante fungo portatore sano di storie malate. E in tutto ciò ringraziando quella vecchia volpe che è Dave Wyndorf, capace con le sue melodie e la sua acida voce di dare vita ai sogni neanche tanto nascosti dell’ascoltatore tipo che è esperto di queste sonorità. Mondi paranormali che vengono vissuti ascoltando brani come “Hallucination Bomb”, con le sue chitarre ai confini dell’esotico e dell’etnico si configura come tra i capitoli migliori di questo rinnovato album. O come la strumentale “The Titan”, assoluto gioco di tastiere ed effetti sintetici che evocano ricordi da fantascienza. Oppure il muoversi costante ed infinito di “Ball Of Confusion”, a bordo di ipotetiche motociclette che si librano nell’aria sospinte dalla voce di Wyndorf con i ritmi costanti di batteria, e guidate dalla chitarra di Phil Caivano. Questi viaggi ultraterreni in compagnia della colonna sonora dei Monster Magnet vengono fatti tutti senza muovere un dito dalla propria stanzetta, come quella raffigurata in copertina. Infatti, appena premuto il tasto Play, la cameretta si colora di quei caldi pigmenti tipicamente americani e diventa il teatro mentale delle avventure che l’ascoltatore affronta in maniera entusiasta. Se può essere vero che, con questa nuova riproposizione di un loro album, i Monster Magnet possano sentire i sintomi di una flessione dal punto di vista di nuove ispirazioni musicali da tramutare in materiale inedito, tale per cui può risultare possibile una continuazione di questi progetti, ciò che invece è sicuramente vero è che la classe e la qualità del gruppo stesso rimane intatta, un gruppo capace ancora di suscitare emozioni tra gli appassionati del genere. D’altronde, non si suona per tanti anni solo per volontà casuali o per grazia ricevuta, ma si suona con la consapevolezza di essere dei musicisti validi e che sanno colpire l’ascoltatore con le loro affilate armi.
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