MELECHESH: Enki
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24/04/2015Dalla copertina sembrerebbe un ornamento pacchiano per un ristorante indiano di periferia nel libro nero del NAS, ma in realtà è il nuovo dei Melechesh, uno dei progetti più interessanti del metal "del Sud". Provenienti da Israele ma stabilitisi da anni in Olanda, i metallers hanno sempre prodotto un black-thrash di ispirazione medio-orientale, una boccata d'aria fresca in un ambiente in cui sono tutti scandinavi e vichinghi. Anche se nativi di Torre del Greco. Difatti già dalle prime note dell'opener ”Tempest Temper Enlil Enraged” si mette in chiaro che hobbit e troll qui non hanno posto, ma la base delle suggestive melodie orientali dei riff è un cazzutissimo thrash/black di stampo europeo. Dopo la prima mazzata riprendiamo fiato col tempo medio di ”The Pendulum Speaks”, che a parte i riff a due chitarre non ci dice granché. Le cose migliorano con l'intensa ”Multiple Truths”, la lentissima e immensa title track, coi suoi cori epici nella seconda parte, la slayerana ”Metatron and Man” con la sua strana evoluzione in contro-tempo nella seconda parte. Non male anche ”The Palm The Eye And The Lapis Lazuli”, coi suoi riff a là Rotting Christ e la monumentale ”The Outsiders”, lento e articolato macigno che conclude il tutto, attraversando il sound dei Melechesh da un lentissimo black metal a evoluzioni quasi prog, in puro stile anni Novanta. Wow! Onestamente non so quanto si possa considerarlo un passo avanti, 'Enki' si rivela un disco molto derivativo, per quanto bello e gradevole, che perde molto del fascino dei primi album a favore di una più fredda professionalità che non sempre paga. Attendiamo sviluppi.
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Jan 6
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