MEGATTERA: Origo
data
19/04/2014Un viaggio siderale verso oscure galassie riconducibile alle epopee narrate nelle pellicole cinematografiche che vanno da 'Odissea Nello Spazio', fino a 'Tron Legacy', passando attraverso i videogiochi che hanno segnato l'infanzia di chi oggi vanta almeno 40 anni, stiamo parlando di Space Invaders. Musicalmente il duo (inizialmente formatosi come quartetto dedito a sonorità post rock), si colloca nel solco delle sonorità elettronico-sperimentali scurissime che hanno origine dall'elettronica pioneristica dei Kraftwerk/Tangerine Dream (quest'anima è maggiormente preponderante dal vivo), per essere attualizzate da band che si divertono a creare colonne sonore di grande spessore per i sopramenzionati film (parliamo dei Daft Punk nella soundtrack di Tron Legacy, prestate orecchio a "Grande Inverno"), svisando per l'electro-industrial dei Deflore e la loro evoluzione verso il dub, cioè i Monte Meccano. Dagli Hombre Lobo Studios e dalle mani esperte di Fabio Recchia (Nohaybandatrio, Germanotta Youth, Pharm e chissà in quante altre band ha le mani in pasta), esce fuori il disco che abbiamo tra le mani, dove tra onde sinusoidali, pulsazioni, campionamenti e tastiere, batteria elettronica, effrazioni, rumorismi, riverberi, sperimentazione elettro/industrial dark ambient, suoni scurissimi e curatissimi, bassi profondissimi, in due parole una produzione mastodontica che non perde di vista la melodia e la coesione dei brani. Disco che merita e necessità ripetuti ascolti per scoprire di volta in volta le chicche che ci riserva, ed alla fine si rivela essere come una droga sintetica che una volta entrata in circolo è impossibile venirne fuori.
Commenti