MARATON: Meta
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19/03/2020Spudoratamente melodici; così vengono definiti nella biografia allegata al loro primo album in studio i norvegesi Maraton. La Indie recordings, label certamente importante, produce una realtà musicale che vive tra il concetto di pop/rock e progressive, con sfumature malinconiche di dark wave a ingentilire e impreziosire i pezzi. Meta è un disco da ascoltare senza pregiudizio alcuno, perché è chiaro come molti potrebbero storcere il naso visto i compromessi ivi presenti. Voce trasognata e sound sofisticato ma armonioso, sono il punto di forza di un album dinamico, capace di avere uno spessore talvolta metal, dal quale però si divincola all’improvviso con eleganza. Così di primo acchito ci corre alla mente un paragone con i The Mars Volta, unitamente a divagazioni certamente personali e che abbracciano molteplici attitudini. La libertà con cui le note vengono scagliate, il pathos e il turbine nel quale veniamo coinvolti sono innegabili. E’ ovvio come gli artisti vadano oltre le classificazioni, toccando l’eccellenza dei Thought Industry, maestri del connubio di melodie e progressive digressioni. I Maraton si esprimono con la stessa follia, coinvolgendo maggiormente il concetto pop, piuttosto che quello metal. Cibernetici accenni, luminosi riflessi che sobbalzano di fronte ai nostri occhi, illudendo con un gioco di colori e di drappeggi avantgarde, ciliegina di un dolce che non potrete fare a meno di gustare. La spontaneità e l’effervescenza di Meta non potranno che rapirvi, sempre che non siate ottusamente incatenati a certi stilemi. Preconcetti non ne dovrete avere, musica che si autodetermina e che si fregia di licenze poetiche via via da scoprire, nuove figure scevre da retorica. Considerando che siamo alla prima uscita non possiamo che ben sperare per un progetto già maturo e che auspichiamo si riconfermi a questi importanti livelli. Per evolvere ulteriormente pensiamo serva un pizzico di coraggio in più quando entra in gioco la sperimentazione, osare ulteriormente crediamo si possa, ma resta osservazione la nostra da prendere con le pinze, vista l’immensa qualità espressa.
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