LILY'S PUFF: HEAVEN FROWNS
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18/05/2007Il nuovo album dei Lily's Puff si discosta dalla precedente produzione acustica e neoclassica, e sperimenta soluzioni elettroniche. Pur sfruttando qualche trama acustica, i nostri cambiano direzione puntando sulla tecnologia per composizioni pur sempre atmosferiche, languide, sospirate. In più di una occasione si affaccia la musica del Sylvian solista, cosi pregna di melodie sommesse, ed umori notturni. Di una delicatezza di fondo che viaggia di pari passo con una cura a dir poco maniacale dei particolari che rende preziosa la fase dedicata agli arrangiamenti. Anche la voce di Marco Fabro ha un non so che di "sylvianiano", così timida ma sottilmente baritonale, piena, che in parte ricorda anche l'impostazione dei singer di correnti dark-wave ottantiane, "Heavens Frowns" ha molti pregi, come la ricercatezza sonora: favorisce certo trame emozionali ed eleganti, ma l'ascolto deve essere prolungato prima di addentrarsi pienamente tra le spire delle canzoni; ma ha anche un difetto di fondo: alcuni brani faticano ad imporsi all'orecchio risultando in diversi passaggi un po' troppo algidi, come se la ricerca fosse ferma, e la scorrevolezza restasse inchiodata ad una scelta di pentagramma. Resta comunque che il fatto che il disco gode di un discreto fascino, e che saprà certo toccare la sensibilità dell'ascoltatore grazie al suo impeto suggestivo, ed a quel leggero turbamento interiore provocato da uno stile atarassico quanto inquieto. "Heaven Frowns" è l'opportuna colonna sonora di una sera trascorsa a bere ed a fumare in solitudine, quando quello di cui hai bisogno è assaporare il dolce-amaro che la vita ti riserva.
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