Lifeforms: Multidimensional
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15/05/2013Forme di vita, certo: ma non di questo pianeta. I Lifeforms, da Sacramento (U.S.A.), ci accompagnano in questo viaggio multidimensionale sospinti da un groviglio di riff, atmosfere e cambi di tempo che in ogni singolo passaggio rendono totalmente omaggio alla loro principale fonte di ispirazione, i Meshuggah. Qui non si tratta di trovare tra i solchi di 'Multidimensional' qualche similitudine con i ben più famosi svedesi capitanati da Fredrik Thordendal, bensì (a primo impatto) capire a chi realmente appartenga la musica partorita in questo debutto, non fosse altro che per le fin troppo elementari (per il genere) parti di batteria (vero anche che un mostro di bravura come Tomas Haake è praticamente inarrivabile). La prima metà del platter in esame, infatti, si limita a seguire e sovrapporre i propri passi a quelli della band di Umeå, forse per paura di perdersi o forse per sentirsi più sicuri all'inizio del cammino, per poi cominciare pian piano a lasciarsi andare verso la fine grazie alla capacità di osare insita in brani come "Reflections II" (di scuola metalcore) e "Paradox", in cui melodia e clean vocals si affacciano timidamente nel tentativo di creare un improbabile ibrido capace forse di far fare un ulteriore balzo allo djent metal verso territori ancora inesplorati. La speranza ora è che i cinque californiani non smettano di camminare sulle proprie gambe e, anzi, comincino a correre verso dimensioni spazio temporali che potrebbero vederli come assoluti protagonisti.
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