BURN AFTER ME: Aeon
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23/09/2016Mai accontentarsi quando si parla di musica, e questo i Burn After Me lo sanno bene. La band lombarda non si è solo accontentata di cambiare veste al proprio sound – passando da un classico metalcore ad un ibrido tra djent e swedish death metal – ma ha anche portato a termine un disco clamoroso come 'Aeon', che ha come concept portante La Divina Commedia di Dante Alighieri. Tutto è stato quindi pensato per dare risalto a quest’opera immortale, innanzitutto dividendo il disco in tre sezioni distinte - Inferno, Purgatorio, Paradiso – dove ognuna di essa ha un suo percorso sonoro/vocale preciso. Si passa quindi dal lato più feroce (e più in linea con lo stile della band) e metal oriented del primo scenario, per poi passare alla sperimentazione vera e propria, con un mix riuscitissimo di influenze artistiche che potremmo definire semplicemente djent per come è stato brillantemente ottenuto. Chiusura dedicata alla melodia, dove un inaspettato lato rock oriented prende il sopravvento. A parole sembra tutto molto semplice, ma credetemi che il processo compositivo messo in atto dai Burn After Me è qualcosa di davvero affascinante, ottenuto grazie a doti tecniche invidiabili e quel coraggio che è sempre necessario per portare a termine opere di questo tipo. Ovviamente, stesse considerazioni anche per quel che concerne i temi trattati nei testi, studiati minuziosamente e perfettamente inglobati nell’asse sonoro messo in piedi dalla band. A produrre il tutto ci ha poi pensato Simone Mularoni - una garanzia in chiave metal – mentre l’artwork (anch’esso clamoroso) è opera di Davide “Dartworks” Mancini. Uno dei migliori album metal made in Italy di questo 2016.
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