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KREATOR: ENEMY OF GOD

data

20/01/2005
95


Genere: Thrash
Etichetta: SPV Steamhammer
Anno: 2005

The style of the songs [of the new album] is pure brutal Thrash ! Tons of fast shit, sick solos, aggro riffing…”. Dichiarazione di Mille Petrozza di qualche mese fa; adesso, chi si aspettava qualcosa di diverso dai Kreator, dopo il ritorno all’ovile perpetrato con l’ottimo “Violent Revolution”, poteva anche darsi all’ippica. Ma immaginarsi un tale massacro, no, questo andava oltre le normali capacità di un essere umano. Basterebbe la title track di questo nuovo “Enemy Of God”…anche solo metà canzone, per incollare il disco al primo posto della classifica 2005 e lasciarcelo per tutto l’anno; sarebbe facile dire che hanno riciclato i riff e i ritornelli del disco precedente; sarebbe altrettanto agevole affermare che dietro la violenza ci sia solamente la volontà di fare soldi facili puntando sui vecchi fans, estimatori del passato più thrash del quartetto tedesco. Il problema, almeno per quanto riguarda lorsignori denigratori che poggiano le loro accuse sulle asserzioni di cui sopra, è che Petrozza e il resto della band non sono mai stati così in forma, convincenti e freschi da tanti anni, forse addirittura da “Come Of Souls”. Certo “Violent Revolution” era un grande lavoro, ma faceva percepire chiaramente come fosse solo il primo passo di una risalita, di un ricongiungimento a un certo stile, senza rinnegare per questo una crescita compositiva di tutto rispetto. “Enemy Of God” continua su questa strada, migliorando l’insieme da tutti i punti di vista; a violentissime mazzate di thrash tedesco si alternano parti più melodiche (come nella splendida e anthemica “Voices Of The Dead”, tra i brani migliori, o nell’improvviso squarcio finale di “World Anarchy”…che sia speranza, o rassegnazione, contro la merda che impera in questo mondo?), inserti totalmente heavy metal (la trotterellante “One Evil Comes – A Million Follow”o nell’epica “Under A Total Blackened Sky”) e, lo si voglia o no, un po’ di death svedese, massicciamente presente in “Murder Fantasies”, il pezzo più bello ad esclusione della title track e nel quale ‘casualmente’ è ospite Michael Ammott per un guitar solo ipertecnico e delirante al suo solito, o “Suicide Terrorist”. Una produzione che fa venire i brividi da quanto è perfetta, una prestazione tecnica di elevatissimo livello, che conferma come la band sia ormai capace di fare ciò che vuole, soprattutto il tentacolare Ventor, che rimane sempre nel suo umile seminato di batterista thrash, ma con una potenza e una precisione che sinceramente allo stato attuale delle cose non trovo da nessun'altra parte (Lombardo?), e il simpatico Sami, la migliore scelta che i Kreator potessero fare a livello solistico e pure ritmico. Ormai avrò ascoltato “Enemy Of God” circa duecento volte, e la noia è ancora un miraggio lontano che probabilmente farà in tempo ad esclissarsi; semplicemente superlativo, il 2005 è un anno che musicalmente inizia coi controfiocchi, ed “Enemy Of God” va in pari con “Character” dei Dark Tranquillity. Sarà un caso che vadano in tour insieme?

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