KORMAK: Faerenus
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29/09/2018Folk metal da Bari per i Kormak, realtà attiva dal 2015 e con una carriera discografica composta da un singolo, datato 2018 e il full-length Faerenus di cui ci accingiamo a parlare. L’album alterna momenti classicamente folk ad un comparto vocale tra il death e il concetto di lirica, venendoci così alla mente una sorta di fusione tra Nightwisk ed Arkona. I pagani sussulti, dal punto di vista strettamente vocale, necessiterebbero forse una voce dedicata, poiché la cantante non ci sembra sempre a suo agio. E’ infatti la sola Zaira ad occuparsi delle voci, trovandola decisamente più coinvolgente nel momento in cui si sposta su timbriche operistiche. Peccato veniale, ma punto da cui ripartire per evolvere e migliorare la proposta. A livello strumentale si sente come i ragazzi suonino ancora un po’ acerbi, ma resta più che sufficiente la loro tecnica e resa sonora. Latita un po’ la personalità, quella miscela di colori che li renda distinguibili, restando fedeli ai canoni del filone. Onestà intellettuale la loro che apprezziamo, sia chiaro, base di partenza per poter volare con le proprie ali. I pezzi si susseguono piacevoli, tra alti e bassi, non spiccando per incisività ma mostrando sensibilità quando gli strumenti più folk e gli acustici passaggi la fanno da padrone. Crediamo sia presto per dare un giudizio consapevole, notando spunti notevoli ma anche immaturità nell’insieme delle composizioni. Come nubi nel cielo, i Kormak disegnano pensieri, lasciando intravedere sogni poi dissolti dal vento. Dissolvenze sulle quali dovranno lavorare, graffiando con incisività laddove ora regna l’impalpabilità.
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