KONTINUUM: No Need To Reason
data
20/08/2018Terzo capito discografico per gli islandesi Kontinuum. Album di larghe vedute, capace di far convivere espressività metal e post-rock, con punk, dark e new wave. Tante citazioni, malinconia gothic e più sperimentale dei recenti Katatonia, il rock dei Suede, echi dei The Cure e poi la scuola norvegese. Sfumature che arricchiscono un album di qualità, certamente di mentalità aperta e in grado di svariare in filoni solo apparentemente inconciliabili. Siamo onestamente in contesti che solo marginalmente toccano il concetto di metal, ma questo poco importa, poiché i Kontinuum risultano ispirati ed in grado di non apparire scesi a compromessi. Naturalezza, spontaneità, tra eteree onde che ci appagano di un sonno ristoratore. In mezzo a ciò poi ecco tuonare voci di gotica essenza, come i Moonspell insegnano, per poi divagare in suite di caratura prog e post punk. Il disco potrebbe apparire facilmente fruibile nei toni, ma necessiterà più ascolti per poter essere compreso a pieno, viste le tante divagazioni dal tema principale. Ogni volta un nuovo strato verrà svelato, così che dovrete andare oltre il primo superficiale ed approssimativo approccio per poter gustare a pieno la ricca gamma di pigmenti degli islandesi. Livree inaspettate, talvolta difficili da scoprire, ma proprio per questo ancor più preziose poiché mai scontate. L’ascoltatore con il paraocchi, oppure quello legato a determinate sonorità prettamente metal, potrebbe anche passare la mano. In caso contrario vi consigliamo l’ascolto. Malinconia e fascino si intrecciano tra primordiali istinti e raffinate ed atmosferiche digressioni. “No Need To Reason” non è il capriccio di band che vuole guadagnare ad ogni costo, è invece il libero pensiero di un pensatore geniale ma attento anche alla forma e cortesia. Noi vogliamo scommettere sui Kontinuum, prova di come si possa far convivere filoni diversi senza cadere nella banalità.
Commenti