KEEN: DRAMAS IN FORMALDEHYDE
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22/01/2007Ad un anno di distanza dal precedente Ep "Dying Life" tornano i Keen con otto nuove canzoni. Il risultato è sempre un azzeccato e graffiante ibrido di EBM ed industrial che, devo dire, colpisce anche questa volta nel segno. Debitori nel sound a Marylin Manson e ai tedeschi Rammstein, i cinque giovanotti nostrani non disdegnano loop e campionamenti degni della più oscura e malsana EBM: il risultato è un approcio maturo e molto promettente ad una musica spesso troppo snobbata e tacciata di commercialità. Un sound dannatamente accattivante e conturbante: oggi come ieri Shirley dimostra di avere le carte in regola per essere un singer di spessore; sugli scudi anche l'acume compositivo di Kevin, che riesce con le sue "diavolerie elettroniche" a catturare l'attenzione dell'ascoltaore o a lanciarlo in folli balli degni dei migliori act EBM mondiali. Una produzione molto buona ed un booklet professionale ed ispirato danno quel qualcosa in più. Io avrei valorizzato meglio qualche passaggio vocale, ma è una mia pignoleria. Tecnicamente validi e preparati, i Keen dimostrano, EP dopo EP, di essere in costante e decisa crescita: purtroppo sembra che l'essere italiani li tenga ancora distanti dall' agognata consacrazione. Purtroppo la nostra scena, in alcuni generi, è troppo esterofila e così rischiamo di veder bruciare o sparire talenti come i Keen.
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