KATRINE HASH: Rosae
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27/12/2016Seconda prova sulla lunga distanza per i padovani Katrine Hash, assenti dalle scene da oltre 5 anni per varie vicissitudini personali. Proseguono nel solco tracciato mirabilmente da 'Metropomorphic' adagiando l'ascoltatore su sonorità elettroniche con sfumature glitch, notturne, delicate e cangianti; levigano le asperità dark maggiormente presenti sul lavoro d’esordio rendendole meno trancianti e più amalgamate col tessuto electro ma mantenendo sempre quell’aurea oscura ed orientando il tutto più verso il trip hop di Massive Attack e Portishead. Per dare il giusto valore a questo lavoro bisogna partire dal presupposto che eguagliare il disco d'esordio non è impresa affatto facile; la presenza di qualche filler ("Magnolia" e "Painful" non per mancanza di qualità delle tracce, ma più per la prestazione vocale delle rispettive singer), rispetto al predecessore rendono il parto qualitativamente non di pari livello. Per contro chicche quali "Rainbow", "Steel" e "Reaktion" sono tracce di grande spessore e presa, mentre "The Losers" e "Desire" farebbero la loro figurona in qualsiasi compilation chill out; attenti poi a "Voice", e non vi fate prendere dal suo essere melliflua perchè appena vi lasciate cullare dalle sue melodie, vi sorprenderà. Produzione eccellente, suoni profondi e curatissimi; ci meravigliamo di come mai nessuna label con un po' di lungimiranza non li abbia ancora messi sotto contratto. Ripeto quanto già detto in sede di precedente recensione: band che merita una maggiore esposizione internazionale.
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