JOHN WAITE: Rough And Tumble
data
18/01/2011Mi dispiace John, ma ancora una volta non ci siamo. Dalla produzione ai contenuti il livello è decisamente sotto lo standard che un'artista come Waite dovrebbe garantire. Non ci si può fossilizzare sempre sulla sua voce, bella, unica ed emozionante come sempre se non ci sono i brani. La produzione e gli arrangiamenti sono veramente basilari, gli artisti che vi hanno partecipato sono tanti, forse troppi per avere un filo conduttore nei suoni che risultano differenti di brano in brano, rullanti che sembrano quelli della mattel, altre volte il basso che copre tutto, o il ride o charleston che trapanano i timpani. Per quel concerne i brani, si alternano buoni momenti (“Shadows Of Love“ e “If You Ever Get Lonely“), che se solo avessero avuto un'esecuzione più cattiva sarebbero risultati splendidi, a momenti bui (“Evil“ e “Sweet Rhode Island Red“ , quest'ultima già proposta tempo fa da Tina Turner nel 1974) dove si cerca di essere invano più rocker. A tratti sembra di trovarsi di fronte al fratello povero di James Blunt, e questo da un'artista della caratura di John Waite non ce lo si può permettere! Quando un disco del genere non è esaltante, ma è molle e fiacco lo si chiama "disco intimista dove l'artista riscopre il suo io raffrontadolo alle virtù e peccati del mondo moderno", e non è di certo per la sterzata di stile offerta dal nostro intrepido John. Ne abbiamo viste tante e con risultati alteri di variazioni sul tema dominante dell'hard rock. Com'è ovvio ci sarà il partito che esalterà il lavoro di Waite a prescindere da una qualsiasi basilare obiettività, bisognerebbe però essere più propensi nell'accettare un buon disco di country rock cantato in maniera spettacolare, nulla più.
Commenti